Bello scoop di Enrico Marro sul Corriere della Sera. Ottimo lavoro di archivio e fa comprendere tante cose sulla battaglia ideologica e anche un tantino ipocrita contro la riforma dell’articolo 18.
In sintesi, è provato dai documenti del Cnel (consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) che nel 1985 importanti esponenti del sindacato di allora (Lama della Cgil, Benvenuto della Uil, ad esempio) criticavano l’artic0lo 18 per come era formulato in quanto fautore di “assurde disparità di trattamento” fra lavoratori ipergarantiti e lavoratori non garantiti (quelli nelle aziende sotto ai 15 dipendenti). E l’istituto della reintegrazione sul posto di lavoro veniva criticato in quanto “non è previsto da nessun ordinamento nei termini nei quali è previsto dal nostro diritto”.
La questione è tutta qui, per approfondire leggetevi l’articolo di Marro.
Non sarebbe male se coloro che si stracciano le vesti per la riforma dell’articolo 18, compresi i “nipotini” di Lama, dicessero come la pensano oggi di quel documento di ieri, a cui contribuì in parte anche Gino Giugni, il giuslavorista padre dello Statuto dei Lavoratori di cui l’articolo 18 è parte.